La parola “maltrattamento” suscita in noi immagini crudeli e violente: cani picchiati, trascinati da macchine, legati ai lati della strada, seviziati, ecc; in effetti queste sono vere e proprie forme di sopruso, che chiunque ami gli animali e li rispetti non può accettare.
Tuttavia vi sono altre forme di maltrattamento, forme più difficili da vedere e da condannare.
Se infatti ci sono persone che vendono cani allevati al limite del maltrattamento, fiere itineranti vergognose, fabbriche di cuccioli è perché ci sono molte persone che comprano da loro, partecipando ed incoraggiando, inconsciamente, il maltrattamento.
Il cani è un animale sociale, che vive in branco, con necessità e diritti da rispettare.
Ci sono situazioni tipiche in cui questi diritti non vengono rispettati. Le più ovvie sono quelle in cui il cane viene tenuto sempre chiuso in un appartamento, o peggio, su un balcone senza praticamente uscire mai. Ma queste sono forme di maltrattamento che si vedono più chiaramente di altre.
Vi sono però forme di maltrattamento invisibile: ad esempio molti pensano che un cane possa stare meglio in un giardino che in un appartamento, ma non sempre ciò e vero. Chi ha un grande spazio all’aperto molto spesso ritiene che non sia necessario portare il cane tutti i giorni in passeggiata o che sia sufficiente lasciarlo libero nel giardino perché sia felice. Questo è maltrattamento invisibile!
Il cane ha bisogno di contatti con i proprietari, di uscire a scoprire il mondo, di annusare gli odori, di incontrare propri simili e di giocare con loro. Facciamo un paragone: sarebbe come tenere una persona per 40 anni chiusa da sola in una bella stanza, senza farla uscire e senza che possa incontrare altre persone. Anche se la stanza fosse grandissima e bellissima, di certo i bisogni psicologici di confronto, discussione, scambio e curiosità per il mondo esterno non potrebbero essere soddisfatti. Si dice che una persona nata e cresciuta così potrebbe impazzire, e credo che non sia difficile crederlo.
E’ fondamentale che ogni proprietario di cane si fermi per lo meno a riflettere; è necessario capire che il cane è diverso dall’uomo, ha sue proprie esigenze e che è importante conoscerle, informarsi per poterle rispettare.
Mettersi in dubbio è già un grande passo, ma lo studio, la frequentazione di corsi di comportamento di base sono il vero punto di partenza per una convivenza nel segno del rispetto.
(Fonte: Rivista “Il Mio Cane”)